tazzina da caffè Le Cinéma Café

Imprenditoria oltre la crisi da Covid: la sfida de Le Cinéma Café

L’emergenza sanitaria ha dato luogo a una crisi economica generale. L’effetto Covid continua a pesare ad ampio raggio, molte attività non hanno più riaperto i battenti e tante altre, se non si ritrovano sull’orlo del baratro, arrancano. Tra le realtà maggiormente colpite, quella rappresentata dal comparto del Food&Beverage.

Eppure, nel marasma ci sono aziende che hanno forza e capacità per guardare avanti. Come Le Cinéma Café, catena di caffetterie in costante espansione nonostante il periodo buio: durante la chiusura dovuta al lockdown e la successiva, lenta ripresa, i vertici aziendali non sono “solo” riusciti a preservare i livelli occupazionali, continuando a garantire il posto a decine di lavoratori, ma anche a porre le basi per proseguire nella propria crescita. Uno sguardo al futuro che ha portato a inaugurare un nuovo locale affacciato su una delle più trafficate arterie della provincia di Frosinone, e che a breve vedrà il Gruppo della provincia di Latina arrivare anche in Veneto.

In questi giorni, il brand pontino ha infatti aperto un punto vendita lungo la Strada statale 156 dei Monti Lepini – nel Comune di Patrica – e si prepara ad oltrepassare i confini del Lazio per risalire la penisola e arrivare in quel di Verona. Ben due in un sol colpo, le caffetterie marchiate Le Cinéma pronte a prendere vita in terra scaligera, un ulteriore traguardo atteso per agosto. Mercati che è stato possibile raggiungere grazie a una solidità aziendale figlia di una gestione oculata, e al dinamismo proprio del Gruppo pontino, incarnato e sostenuto dal fondatore e manager Roberto Massarone. Una vision, la sua, che non è stata scalfita dalle grandi difficoltà degli ultimi mesi. Insomma: a dispetto dello choc epocale determinato dall’epidemia da nuovo coronavirus, tanto sociale quanto economico, c’è chi non si ferma. Quando si dice il coraggio di fare impresa.

Roberto Massarone

Roberto Massarone

«Certo, c’è stata una brusca frenata, soprattutto nel corso del lungo periodo di lockdown», spiega Massarone. «Per forza di cose abbiamo viaggiato a basso regime, e tuttora la struttura produttiva continua a risentire degli effetti dell’emergenza sanitaria. Del resto, il nostro settore è quello che ha subìto la maggiore contrazione degli introiti. Però abbiamo avuto la fortuna e la capacità imprenditoriale di non farci abbattere e, anzi, di premere appena possibile il piede sull’acceleratore. La migliore cura per lasciarsi la crisi alle spalle? Ove e quando possibile bisogna porsi degli obiettivi, investendo per ripartire con decisione verso nuove sfide. Sacrifici e incertezze continuano a essere all’ordine del giorno, ma, al di là di una realtà aziendale sana, ciò che ci rende forti è lo spirito d’iniziativa».

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